Tutti i testi, gli articoli e altro materiale consultabili nel blog sono coperti da copyright e i diritti sono di proprietà esclusiva degli autori. Per qualsiasi utilizzo del materiale, anche non commerciale, si prega di citare le fonti e la bibliografia e di contattare gli autori. cell.
Lo Sviluppo del Sistema Nervoso
Argomento a)
Neurofisiologia
Prima di entrare a trattare il Sistema Nervoso è utile dare uno
sguardo rapido alla Neurofisiologia che
da qualche decennio è divenuta, principalmente negli Stati Uniti, una
disciplina che ha offerto notevoli contributi per lo studio della mente, della coscienza e del pensiero.
Si occupa di studiare soprattutto la
fisiologia umana che indaga sul
funzionamento dei neuroni e delle reti neurali.
Una delle caratteristiche specifiche
di questa disciplina attiene lo studio e il monitoraggio dell’attività
elettrica delle cellule nervose nonché
lo studio delle strutture nervose più complesse.
Occorre sottolineare, infine, che la Neurofisiologia si
integra con altre discipline: biologia, anatomia, scienze cognitive e scienze
del comportamento, psicobiologia e, per il nostro studio, con la Psicofisiologia e la Psicologia fisiologica per le quali va fatta una
distinzione.
Ø la prima è il ponte tra fisiologia e
psicologia, si occupa di studiare i correlati fisiologici dei processi
psicologici;
Ø la seconda studia i correlati comportamentali
delle funzioni fisiologiche; si avvale del contributo di diverse discipline
raggruppandole sotto l’obiettivo di comprendere le relazioni tra attività
mentali, comportamento, processi fisiologici.
Il cervello va considerato come un
insieme di fenomeni elettrici e biochimici e la neurofisiologia è il ramo
della fisiologia che studia i fenomeni connessi con l’attività degli elementi
del tessuto
nervoso, sia in senso ampio (n. generale ), sia con riguardo a singoli
raggruppamenti animali o a particolari suddivisioni del sistema nervoso (n. speciale degli Invertebrati, dei Mammiferi,
dell’Uomo, del sistema vegetativo ecc.), sia mediante un confronto del diverso
funzionamento degli organi nervosi nelle varie specie (n. comparata o
comparativa).
La
conoscenza funzionale del sistema nervoso seguì nel passato vie di sviluppo
peculiari, entro larghi limiti diverse da quelle battute dal progresso degli
altri campi della fisiologia.
Considerando comparativamente i
fatti, si nota che l’applicazione del metodo sperimentale portò alla n. i suoi
frutti molto più tardi rispetto alla fisiologia degli altri sistemi organici,
tanto da giustificare gli studiosi che ritengono non potersi parlare di n. in
senso moderno prima della fine del 19° secolo. Fu allora che C.S. Sherrington (1857-1952)
pose le basi del concetto di integrazione nervosa e, con esso, diede inizio a
quella continuità di pensiero in cui ancora la n. si muove; e fu negli stessi
decenni che I.P.
Pavlov, con la scoperta dei riflessi condizionati, restrinse lo iato tra funzioni viscerali, somatiche e
psichiche del sistema nervoso, aprendo alla ricerca psicofisiologica linee
d’indagine tuttora perseguite.
Per lungo tempo lo studio del sistema nervoso escluse dal
proprio oggetto i fenomeni psichici, in quanto conoscibili solo per via
introspettiva o per considerazioni analogiche, e in quanto più di ogni altro
fenomeno difficili da ricondurre a leggi causali: è ovvio che l’impostazione
metodologica della fisiologia moderna porta necessariamente a trascurare tutti
i fenomeni non passibili di determinazione quantitativa. Appare quindi
giustificato far risalire l’inizio dello studio delle ‘attività nervose
superiori’ (come si preferisce chiamarle per paura di cadere
nell’antropomorfismo) ai primi tentativi di fornire misurazioni di processi
psichici, anche se per essi si ricorse ai dati dell’introspezione e furono
pertanto limitati all’Uomo.
L’opera di Pavlov aprì all’indagine fisiologica anche i
meccanismi delle attività psichiche superiori grazie alla sua scoperta dei
riflessi condizionati.
Attraverso lo studio dei correlati organici (dapprima solo
vegetativi, poi anche somatici e comportamentali) posti in essere da opportune
associazioni di stimoli, permise di esteriorizzare in una certa misura lo
svolgersi di processi psichici, e quindi di ricercarne la sede e analizzarne le
componenti, associando al condizionamento un’analisi sperimentale fondata su
lesioni centrali ovvero anche, da quando le tecniche di derivazione
elettrofisiologica e quelle neurochimiche e neurofarmacologiche sono entrate in
uso, su registrazioni dell’attività elettrica corticale e profonda, su
trattamenti con sostanze inibitrici o attivatrici del metabolismo cellulare
ecc.
È chiaro che lo
stabilirsi di un condizionamento implica una partecipazione estesa di processi
psichici fondamentali, come l’attenzione, l’apprendimento, la memoria.
Il discorso lo dobbiamo interrompere
qui perché ci porterebbe troppo lontano dall’oggetto del nostro corso che è di
Psicologia Psicosomatica.
Sviluppo del Sistema Nervoso
La struttura di base del cervello é
teoricamente identica in ciascuna persona e apparentemente simile in tutti i
mammiferi. E’ in gran parte geneticamente determinata ma i fini dettagli delle
sue connessioni sono influenzati dall’attività elettrica cerebrale, soprattutto nei primi momenti di vita. La sua complessità
è tale che siamo ancora molto distanti dal comprendere appieno lo sviluppo del
cervello anche se, in epoca recente, chiari indizi sono emersi a seguito della
rivoluzione genetica.
Il corpo umano e il cervello si
sviluppano da un’unica cellula, l’uovo fertilizzato. Ma come accade? Il
principio cardine della biologia evolutiva è che il genoma è un insieme di
istruzioni per creare gli organi del corpo, non una carta copiativa. Il genoma
è composto da circa 40,000 geni che orchestrano tale processo. Portare a
termine queste istruzioni è un po’ come l’arte cinese di piegare la carta
–origami -, dove un numero limitato di modi di piegatura produce una struttura
che potrebbe essere rappresentata solo da molti disegni.
A partire dall’embrione, un numero relativamente
piccolo di istruzioni genetiche è in grado di produrre un’enorme varietà di
cellule e connessioni cerebrali durante lo sviluppo.
Sorprendentemente, condividiamo
molti dei nostri geni con il moscerino della frutta, la Drosophila.
E’ proprio grazie agli studi sul
moscerino della frutta che è stata individuata la maggior parte dei geni fondamentali per lo
sviluppo del sistema nervoso dell’uomo. I neuroscienziati che studiano lo
sviluppo cerebrale esaminano molti animali (zebrafish, la rana, il pulcino e il
topo) ciascuno dei quali offre dei vantaggi nell’esame di particolari eventi
molecolari o cellulari. L’embrione di
zebrafish,ad esempio, è trasparente e consente di osservare al microscopio ogni
sua cellula durante lo sviluppo. Il toposi riproduce fretta e il suo genoma è
stato quasi del tutto mappato e sequenziato. Pulcini e rane sono meno utili ma
i loro grandi embrioni permettono manipolazioni microchirurgiche per esaminare
cosa succede quando alcune cellule migrano in posizioni anomale.
Il primo passo nello sviluppo
cerebrale è la divisione cellulare. Un altro punto chiave è la differenziazione
cellulare, quando le singole cellule smettono di dividersi ed assumono
caratteristiche specifiche come quelle dei neuroni o delle cellule gliali. La differenziazione
causa una riorganizzazione spaziale.
Diversi tipi di neuroni migrano in
diverse sedi in un processo detto di formazione della trama. Il primo evento
saliente nella formazione della trama avviene durante la terza settimana della
gestazione umana, quando l’embrione è formato solo da un doppio foglietto di
cellule in divisione.
Un gruppetto di cellule sulla superficie
superiore del doppio foglio contiene le istruzioni per formare l’intero
cervello e il midollo spinale. Queste cellule compongono una struttura a forma
di racchetta da tennis detta placca neurale, la cui parte anteriore darà
origine al cervello mentre la parte
posteriore diverrà il midollo spinale.
I segnali che dirigono queste cellule
provengono dal foglietto sottostante che darà origine allo scheletro e ai
muscoli assiali dell’embrione. Le diverse regioni esprimono diversi insiemi di
geni che presagiscono lo sviluppo delle varie aree cerebrali, il telencefalo,
il mesencefalo e il romboencefalo, con distinte funzioni e diversa architettura cellulare.
Una settimana dopo, la placca
neurale si arrotola in forma di tubo, si approfonda e viene avvolta da quella
che sarà la futura epidermide. Nelle settimane seguenti si verificano ulteriori
profondi cambiamenti compresi mutamenti di forma, divisioni, migrazioni e
adesioni cellulari.
Il tubo neurale, ad esempio, si
piega fino a che la regione cefalica si trova ad angolo retto rispetto a quella
del tronco. Questo rimodellamento prosegue a livelli sempre più raffinati, fino
a conferire un’ identità individuale ai nuovi neuroni. Le cose possono però
andar male.
Una mancata chiusura del tubo
neurale causa la spina bifida, una condizione solitamente limitata al tratto
finale del midollo spinale che, benché invalidante, non costituisce un rischio
per la vita. D’altro canto, la mancata chiusura del tratto craniale può esitare
nella completa mancanza di un cervello, una condizione nota come anencefalia.
Il principio sottostante la
formazione della trama è che le cellule imparano la loro posizione rispetto
agli assi principali del sistema nervoso: antero-posteriore e supero-inferiore.
Di fatto, ogni cellula calcola la propria
posizione rispetto a queste coordinate ortogonali come chi legge una mappa
desume la propria posizione misurandone la distanza da punti definiti.
Ogni neurone (cellula nervosa)
acquisisce la sua identità individuale e smette di dividersi ed estende il suo
assone tramite un’estremità allargata detta cono di crescita.
Il cervello prosegue la sua
trasformazione non solo fino al momento della nascita del bambino ma
addirittura fino al raggiungimento dei diciotto anni di vita.
Va detto che durante questo periodo
il numero delle cellule nervose aumenta di circa cento miliardi e le
connessioni che le mettono in contatto (dette sinapsi) tra loro si moltiplicano
fino a raggiungere il milione di miliardi, le sinapsi sono quasi tutte presenti
già al momento dell’età scolare tuttavia continuano a modificarsi e vengono
registrate costantemente.
Questo accade perché ogni qualvolta
proviamo e/o esperiamo emozioni, sensazioni, impressioni nuove avviene una
piccola modificazione nell’architettura delle nostre connessioni sinaitiche:
alcune muoiono, altre si creano, altre si potenziano, altre si allentano e ciò
avviene ogni ora di ogni giorno per tutto
l’arco della nostra vita (E. Boncinelli, 2011).
Dr.ssa Donatella Steck
Tutti i diritti riservati- È vietato prelevare e riprodurre immagini e testi integrali. - È permesso riprodurre brevi citazioni dai testi, a condizione che sia indicata la fonte con link alla pagina di provenienza..
© Copyright 2007-2011 Dr. Donatella Steck. Powered by Blogger
Nessun commento:
Posta un commento